L’obiettivo era superare quel tabù: ha fatto invece un passo indietro e a Città del Messico il già contestatissimo tecnico Tata Martino – restano nelle orecchie di chi c’era i fischi che lo aveva foderato prima della gara d’esordio con la Polonia – è già a processo.
L’Arabia Saudita non ce l’ha fatta, ma il suo Mondiale l’aveva già vinto battendo Messi e l’Argentina nella gara d’esordio, quando il Qatar scoprì di poter tifare anche per i propri vicini di casa.
Salvando l’immagine dell’Arabia Saudita che saluta il Mondiale tenendosi strettoquel ricordo indimenticabile della prima.