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George Floyd, migliaia a Minneapolis per il memorial: «Ucciso da pandemia di razzismo». Sindaco in lacrime davanti alla bara
Jun 04, 2020 2 mins, 49 secs
Migliaia di persone oggi a Minneapolis alle prime cerimonie funebri per la morte di George Floyd, l'afroamericano soffocato durante un arresto il 25 maggio scorso da un agente di polizia bianco e da tre suoi colleghi.

Sono oltre 10 mila le persone arrestate negli Usa da quando sono iniziate le proteste per la morte di Floyd. Sullo sfondo delle proteste per l'omicidio di George Floyd divampa la polemica fra Donald Trump e il primo capo del Pentagono del suo mandato che attacca: «E' il primo presidente - dice Jim Mattis - nella mia vita che non cerca di unire il popolo americano e non ci prova neanche, invece cerca di dividerci».

L'ex capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly, ha difeso l'ex capo del Pentagono James Mattis, attaccato da Donald Trump dopo che Mattis lo aveva criticato.

Il duro atto d'accusa contro Trump, mentre negli Stati Uniti continua a infuriare la protesta per la morte di George Floyd, arriva dall'ex segretario alla Difesa Jim Mattis, l'ex marine che fu il primo capo del Pentagono dell'amministrazione Trump (gennaio 2017-dicembre 2018).

Anche l'attuale vertice del Pentagono si ritrova invischiato nella polemica: travolto dalle accuse di aver politicizzato l'esercito, il capo del Pentagono Mark Esper è uscito allo scoperto in una conferenza stampa prendendo le distanze da Donald Trump, sia dalla sua minaccia di usare le truppe per fermare le rivolte sia dalla sua controversa foto con la Bibbia davanti alla St.

Intanto è stata un'altra notte ad alta tensione: almeno 90 persone sono state arrestate solo a New York nelle proteste per la morte di George Floyd, deceduto dopo il soffocamento da parte di un agente.

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Travolto dalle accuse di aver politicizzato l'esercito, il capo del Pentagono Mark Esper è uscito allo scoperto in una conferenza stampa prendendo le distanze da Donald Trump, sia dalla sua minaccia di usare le truppe per fermare le rivolte sia dalla sua controversa foto con la Bibbia davanti alla St.

Il segretario alla Difesa si è detto contrario ad invocare l'Insurrection Act del 1807, la legge che consente di impiegare le truppe contro i disordini e che fu usata l'ultima volta nel 1992 contro le sommosse a sfondo razziale scoppiate nella città di Los Angeles.

Come se non bastasse, il capo del Pentagono ha annunciato di aver chiesto al segretario dell'esercito Ryan McCarthy di avviare un' indagine sull'uso di un elicottero militare (un Black Hawk) da parte della Guardia Nazionale che è stato filmato nello stesso giorno mentre sorvolava a bassa quota i manifestanti vicino alla Casa Bianca con l'apparente scopo di intimidirli e disperderli

«Al momento Mark Esper è ancora segretario alla Difesa e se il presidente perde fiducia in lui ve lo faremo sapere», ha detto

In un'intervista alla Fox ha assicurato che quando lunedì è uscito a piedi dalla Casa Bianca non sapeva che c'erano i manifestanti, ha negato l'uso dei lacrimogeni e raccontato che il suo gesto con la Bibbia è stato apprezzato da molti leader religiosi

Ma ciò che gli premeva di più è precisare che nel bunker della Casa Bianca c'è stato per «pochissimo tempo, di giorno e per un'ispezione». 

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