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Trump parla all’America: Esercito pronto contro le proteste razziali se proseguono i disordini
Jun 02, 2020 1 min, 54 secs

New York – Donald Trump ha parlato alla nazione, per la prima volta dall'esplosione delle rivolte razziali.

Trump ha parlato dal Giardino delle Rose della Casa Bianca, tra immagini di violenza tutto attorno.

Ma elle stesso momento forze dell'ordine, polizia militare, agenti a cavallo e dei servizi segreti, soldati della guardia nazionale in piena tenuta anti-sommossa hanno caricato pacifiche dimostrazioni davanti alla White House, in una surreale cacofonia di guerra nel cuore della capitale dove alla voce del Presidente si sono sovrapposti i rumori delle esplosioni dei candelotti lacrimogeni, delle fucilate con i proiettili di gomma e degli zoccoli dei cavalli.

Agenti e militari, dopo essere stati passati in rassegna dal Ministro della Giustizia William Barr quasi si trattasse d'una parata militare, hanno disperso a forza la folla e aperto un vasto corridoio nel quale poi Trump è passato con la sua scorta per visitare una vicina chiesa, St.

Trump si è messo in posa per le foto davanti alla Chiesa sollevando una bibbia.

Il vescovo della Diocesi Episcopale della capitale Mariann Edgar Budde ha definito “scandalosa” la visita di Trump alla Chiesa “dopo aver minacciato il ricorso alle forze armate”.

Proteste sono continuate nella notte in molte città americane, da New York a Los Angeles e alla stessa Washington, nonostante i coprifuoco, scattati anche a Manhattan.

Il Presidente ha potuto mobilitare direttamente e senza ostacoli le forze armate nella capitale, inizialmente un battaglione di 200-500 truppe da Fort Bragg in North Carolina, perché è l'unico territorio dove ha chiara autorità di farlo senza consultare i governatori statali.

Per attivare le forze armate negli interi Stati Uniti, la Casa Bianca deve tuttavia ricorrere a una legge vecchia di 213 anni, l'Insurrection Act.

Per soprassederlo con l'Insurrection Act del 1807, Trump dovrebbe proclamare un ordine per l'immediata “dispersione degli insorti” e il loro ritorno a casa.

In precedenza, durante una telefonata con i governatori degli stati, Trump aveva già mostrato frustrazione e rabbia per le proteste ormai in corso da sette giorni per l'uccisione per soffocamento dell'afroamericano George Floyd da parte di agenti della polizia di Minneapolis.

Trump ha anche detto in quell'occasione di voler affidare al capo degli stati maggiori riuniti delle forze armate, il generale Mark Milley, “il comando” delle possibilioperazioni militari domestiche, senza precisare quali e quando e senza commenti da parte del Pentagono.

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